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L'isola di Pasqua e i suoi imponenti Moai

di patrizia ottobre 17, 2008
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Ancora oggi, nonostante siano trascorsi ormai secoli dal giorno della sua scoperta (la domenica di Pasqua del 1722, da cui prende il nome) da parte dell’ammiraglio Jacob Roggeveen, capo della compagnia olandese dell’India occidentale, questa minuscola isola battuta dal vento chiamata Rapa Nui (Grande isola) continua ad essere pervasa da un’aura di mistero che affascina e richiama migliaia di curiosi da tutto il mondo. Circondata dall’oceano Pacifico per centinaia di miglia di chilometri quadrati, è l’isola abitata più remota del mondo: l’isola più vicina è Pitcairn che dista oltre 1.930 chilometri, la costa del Cile addirittura 3.781.

Soprannominata ‘ombelico del mondo’ (Te-Pito-te-Henua) dai primi abitanti preistorici che vi si stabilirono, provenienti probabilmente dalla Polinesia, l’isola di Pasqua (Easter Island) è un antico museo di storia naturale all’aperto che ospita reperti archeologici di grande valore disseminati su una superficie di 130 Km². Oggi viene spesso associata alle sue famose Moai, più di 600 immense figure umane di pietra dalla forma allungata che si stagliano imponenti all’orizzonte.

Quando furono scoperte più della metà di queste facce di pietra erano state rovesciate ed altre giaceva incompiute nelle cave. Quelle che oggi sono ancora in piedi collocate nella loro posizione originaria danno le spalle al mare e guardano verso l’interno dell’isola. Sono alte da 90 cm a 15 metri e raggiungono un peso di 250 tonnellate. Alcune, alte fino 20 metri, non sono ultimate e sono visitabili presso le cave del vulcano Rano Kao (un cratere di mille metri di diametro per 200 di profondità), ancora oggi circondate dagli utensili necessari alla loro realizzazione.

I Moai furono tutti scolpiti nel tufo vulcanico dell’isola, trasportate per chilometri e innalzate su grandi altari di pietra chiamati Ahu. Si ritiene che queste tacite e fiere figure antropomorfe, che si possono ammirare in tutto il loro splendore nella spianata all’aperto di Ahu Tongariki, il sito religioso più grande che sia stato rinvenuto e restaurato in Polinesia risalgano ad un periodo imprecisato compreso tra il IX e il XVII secolo d.c.

Tante sono le leggende e i misteri che circolano intorno alla creazione di queste imponenti figure, tutte confutate dall’esperimento condotto nel 1955 dall’ antropologo Thor Heyerdahl che, utilizzando strumenti rudimentali, dimostrò come era possibile costruire un Moai in tre giorni e trasportarlo in un altro luogo.

Il periodo migliore per visitare Rapa Nui va da Novembre a Marzo.

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Una replica a “L'isola di Pasqua e i suoi imponenti Moai”

  1. giovanni ha detto:

    Thor Heyerdahl, un grandissimo esploratore. Sono stato a Oslo due volte e tutte e due sono andato a visitare il museo con le sue imbarcazioni.