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Isola di Fuerteventura: la spiaggia delle Canarie

di Laura Zambelli agosto 29, 2011
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Ho sempre sognato, amando tanto l’estate (ma non il clima padano della “palude” dove vivo, parlo di estate col clima temperato e ventilato che c’è sempre nei luoghi adiacenti al mare) di vivere in un posto dove ci fosse sempre il sole e le temperature fossero miti e soprattutto dove la spiaggia fosse accessibile, presto raggiungibile ed il mare trasparente, colorato di tutte le tonalità di blu e azzurro che l’ occhio può distinguere.

Poi ho saputo tramite racconti di viaggio di un amico, che esiste un’isola spagnola, dell’arcipelago delle Canarie, dove c’è il sole praticamente 365 giorni all’anno e la temperatura varia dai 18-20° ai 24° quando c’è caldo davvero. Un sogno che si avvera. E nemmeno tanto distante! Infatti Fuerteventura è situata sotto la Spagna, sul lato Nord – Ovest dell’Africa ed è perciò facilmente raggiungibile sia in aereo che in nave.
Fuerteventura è la più antica delle isole Canarie come formazione, la seconda come grandezza dopo Tenerife.
Rispetto alle altre sue colleghe, è la più esposta ad Est, assieme a Lanzarote, ed insieme sono quelle che si offrono più di tutte all’oceano Atlantico.
Gli alisei estivi e le maree invernali dell’oceano fanno dell’isola un paradiso per chi vuole praticare sport quali il surf, windsurf e kitesurf, tant’è che è divenuta luogo di ritrovo di eventi a livello internazionale di enorme richiamo per gli appassionati (quelli sponsorizzati dalla Redbull, per intenderci!). Famosa per questo la spiaggia di Morro Jable, dove c’è anche il porto, situata a Ovest, nel municipio di Pàjara.
E’ conosciuta come “la spiaggia delle Canarie” e questo soprannome le è dovuto grazie non solo al gran numero di spiagge ma anche perché sono così belle ed incontaminate. In realtà è un’isola davvero sorprendente poiché nell’arco di appena centoventi minuti di auto, se la si percorre da Nord a Sud, ciò che si osserva dallo stesso finestrino muta talmente forma e talmente in fretta da non parer vero di essere sempre sullo stesso suolo.

L’ isola è divisa in sei “municipi”: a nord troviamo La Oliva, che occupa tutta la “punta” superiore dell’isola e comprende gli spazi naturali più spettacolari della superficie come il Parco Naturale delle dune di Corralejo, un vero e proprio deserto fatto di sorprendenti dune sabbiose al quale fanno da contrappunto un settore di terreno vulcanico o Malpaìs e un cono vulcanico (Montana Roja) e dalle quali si può osservare nitidamente un altro Parco Naturale, quello di Islote del Lobos, un’isola vergine e disabitata che viene protetta poiché contiene al suo interno circa 130 specie vegetali e varietà di animali.
All’interno de La Oliva si trova anche la Montana Sagrada – monte sacro – dove sono state rinvenute importanti vestigia aborigene.

Scendendo più in basso ci si può far sorprendere dalle spiagge di sabbia nera, il cui colore è dovuto alla presenza di ferro, che si può avvertire anche nel odore singolare che si respira nell’aria.
Si scende ancora ed ecco che finalmente si presenta ai nostri occhi lo spettacolo vero e proprio che fa di Fuerteventura un’attrazione vera e propria e cioè le spiagge morbide, candide e immacolate che costeggiano un’oceano nel quale non solo sollazzarsi come bagnanti ma che, grazie ai suoi venti e alle maree è il luogo ideale per antonomasia del surf e affini, nonché della pesca d’altura, oltre alla imperdibile opportunità di osservare e avvicinare specie di animali come le tartarughe che di solito vediamo solo su Discovery Channel ed aggiungerei di fisici maschili che si vedono solo su Fashion Channel!!

Un paradiso insomma, di pace e tranquillità e relax e libertà.
Il paesaggio, grazie ai venti che soffiano continuamente, è inoltre frequentemente abitato da mulini e “muline”, che si distinguono per architettura, materiali e utilizzo. In essi veniva prodotta prevalentemente la farina di mais (el gofio) che era alla base dell’alimentazione locale.
A livello di architettura si potrà notare come numerose chiese siano edifici di grande valore artistico, costruiti in seguito all’insediamento dei frati francescani e alla diffusione della religione cattolica con la venuta dei “conquistadores”.
Per quanto riguarda la gastronomia, i piatti tipici si basano soprattutto su carne e pesce e formaggio (famoso il Queso Majorero), data la difficoltà di coltivazione generica dovuta all’estrema scarsità di piogge e dato che le attività principali sono la pesca e la pastorizia.
Famose sono le crocchette di pesce e le papas arrugadas (patate rugose).

Un paio di curiosità: dalle isole Canarie viene l’ Aloe vera, una pianta dalle mille proprietà che viene usata sia in cosmesi che a livello curativo blando (ad esempio per le scottature) e – sorpresa – la bava di lumaca, che viene usata pura come elemento principale di creme di bellezza dai vari usi ed è molto costosa.
Da piccola davvero pensavo che posti così esistessero solo su altri pianeti o nelle fotografie e che fossero lontanissimi. Poi li ammiravo sul desktop del computer dell’ufficio come sfondo….ora so che sono vicini e che sono l’ideale per lasciare a casa i problemi della vita di tutti i giorni almeno per un po’…oppure, perché no, per fuggire proprio definitivamente dal frastuono e dalla frenesia delle nostre caotiche città. Adesso so che sarebbe possibile.
Questo è favorito dal fatto che sono centri che si stanno evolvendo a livello commerciale e turistico non troppo rapidamente e davvero si trovano ancora luoghi non deturpati dallo sfruttamento dell’uomo e, ovviamente, devono rimanere rispettati, cosa che abbiamo intenzione di fare, vero?

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