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Zanzibar, l’arcipelago da sogno al largo della Tanzania

di patrizia febbraio 27, 2009
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Zanzibar è un nome che evoca l’immagine di isole romantiche pervase dal profumo di spezie e il suo fascino risiede innanzitutto in questo: un nome che spesso diventa ragione sufficiente per partire. Regina dell’Arcipelago, l’isola di Zanzibar, detta anche Unguja, dista 35 km dalla costa della Tanziana e si estende per 1.554 km². La capitale di Zanzibar si trova sul lato occidentale di Unguja e prende il nome dall’arcipelago.

Il suo cuore pulsante è il quartiere di Stone Town, dedalo di vicoli stretti, paesaggi tortuosi, case fatiscenti dai balconi pericolanti, dove l’architettura fonda insieme le influenze arabe, indiane, africane ed europee. Per secoli Zanzibar è stato, infatti, un importante scalo commerciale dell’Oceano Indiano, capitale di dinastie africane, persiane ed arabe. I mercanti arabi costruirono qui le loro case dopo aver accumulato ricchezze grazie al commercio di merci preziose, come oro, avorio, essenze di garofano e, cosa assai più redditizia, la tratta di schiavi con l’Arabia e la Persia.

A Zanzibar si sviluppò, infatti, uno dei più grandi mercati di schiavi della costa orientale dell’Africa. Oggi nel luogo in cui si teneva questo mercato sorge la Cathedral Church of Christ, una chiesa anglicana del XIX secolo, il cui altare maggiore fu costruito proprio nel punto in cui un tempo gli schiavi venivano frustati. Le porte, riccamente intagliate, sono la prova del lusso in cui vivevano gli antichi commercianti arabi. L’elegante Beit el-Ajaib (Casa delle Meraviglie) fu, invece,  ricostruita dopo i bombardamenti inglesi alla fine del XIX secolo. Secondo alcuni le sue maestose porte sono le più grandi di tutta l’Africa orientale. Il Palazzo del Museo (Beit el-Sahel) fu usata come residenza dal sultano fino al rovesciamento della dinastia, avvenuto nel 1964. Oggi il palazzo ospita un museo dedicato all’epoca del sultanato di Zanzibar.

A circa 24 km s sud-est di Stone Town si trova la riserva naturale di Jozani Forest. La foresta è ricca di eucalipti secolari, allori alessandrini, palme da olio e palme giganti. Tra gli animali che si possono avvistare ci sono le scimmie Red Colubus, le antilopi dik-dik, maiali selvatici e manguste. Una delle spiagge più amate di Zanzibar è sicuramente Uroa Bay, meta preferita delle tartarughe giganti. Sull’isola si può visitare anche il sito di Olduvaj Gorge dove nel 1959  sono stati scoperti i resti dell’Homo Zinjanthropus vissuto circa 2 milioni di anni fa.

Zanzibar ha un clima monsonico ed oceanico e non fa mai freddo. Le stagioni umide vanno da marzo a maggio e a novembre e quelle secche  da dicembre a febbraio e da giugno a ottobre.  Tra la fine di dicembre e febbraio o l’inizio di marzo le temperature sono un po’ più alte, ma ci sono meno turisti con i quali contendersi i meravigliosi posti di questa isola da favola.

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  1. zanzibar ha detto:

    Zanzibar è veramente l’isola dei sogni…bisogna visitarla per rendersene veramente conto!