Ho visto un documentario su Sky di Palau in Micronesia e ne sono rimasta folgorata. Un’acqua dalla purezza incredibile, con una visibilità che non mi era mai capitato di ammirare, incredibili varietà di pesci e di flora marina, una miriade di isolette e scogli calcarei che emergono dal fondo della laguna, come gettati dal cielo, una moltitudine di stelle lussureggianti a punteggiare l’azzurro dell’oceano. E poi laghi salati pieni di strane meduse senza tentacoli, squali e grandi mante, tonni e barracuda, aquile di mare e sipari di gorgonie, immensi coralli e madrepore, pareti rocciose, mangrovie fittissime e piccole calette discrete. Credo che l’immagine del paradiso si avvicini molto a quest’intricato labirinto di isole racchiuse in un emozionante arcipelago.
Palau, che si estende a 950 chilometri ad est delle Filippine e 650 chilometri a nord dell’equatore, conta 343 isole circondate da uno dei migliori mari al mondo per effettuare immersioni. Punto di incontro di tre grandi correnti oceaniche, queste acque ospitano più di 1500 varietà di pesci e una quantità di specie di corallo quattro volte superiore a quello del mar dei Caraibi. Le acque di Palau sono perfette per memorabili immersioni (la visibilità all’interno della laguna arriva a sessanta metri in orizzontale ed è ancora migliore nelle acque oceaniche): la Ngmelis è una parete considerata fra le più belle del mondo, un reef quasi affiorate che scende verticalmente fino a più di 300 metri di profondità. Il leggendario Blue Corner è uno dei punti più interessanti per la ricchezza e le dimensioni dei pesci che vi abitano, non ultimi gli squali grigi. A tutto questo splendore si aggiungono più di 50 relitti di navi giapponesi colate a picco durante la Seconda Guerra Mondiale. Un’altra rinomata immersione, ma non in acque oceaniche, è quella a Jellyfish Lake, un lago salato (in totale ce ne sono trenta) dove vivono migliaia di meduse, non urticanti, in quanto non avendo nemici si sono moltiplicate a dismisura e hanno perduto i tentacoli velenosi.
Un’altra meraviglia di Palau sono le Rock Islands, duecento isolotti che spuntano come funghi color verde smeraldo lungo un tratto di 30 km tra acque turchesi e trasparenti. Coperti di palme e fitta vegetazione, alcuni di questi bassi affioramenti calcarei sono orlati da spiagge di sabbia bianca finissima e sono popolati da una moltitudine di uccelli, tra i quali i cacatua, i pappagalli e i martin pescatori.
Le isole sono completamente disabitate e non dispongono di corrente elettrica. La popolazione è comunque di 15.000 abitanti, di cui i due terzi vivono nella capitale Koror. Il clima è caldo e soleggiato tutto l’anno, con la stagione secca tra febbraio e aprile. Il periodo migliore per visitare Palau è da dicembre a febbraio.
E io che pensavo che Palau fosse in Sardegna. :)