Una gita carina da fare in questi giorni di fine estate è quella al Giardino dei Tarocchi, creato da Niki de Saint Phalle, una scultrice francese di fama mondiale, vicino a Capalbio in Toscana. Io ci sono stata qualche anno fa, in una torrida giornata estiva. Il mio ricordo è quello di un ‘giardino’ ombreggiato, a ridosso di una collina, costellato di una miriadi di sculture sconvolgenti e colorate, maestose nel loro spiccare tra la vegetazione.
Il giardino è il frutto della mente visionaria di questa eccentrica artista che volle rappresentare i 22 arcani maggiori dei Tarocchi in enormi sculture, alte fino a 15 metri. Il risultato è un’incantevole mostra all’aria aperta di creature bizzarre coperte di mosaici di specchio, vetro pregiato (per lo più di Murano) e ceramiche, con un richiamo al Parc Güell di Gaudì in quel di Barcellona. Fu proprio alla vista della cittadina costruita dall’architetto catalano sulle colline di Barcellona che Niki de Saint Phalle decise di cimentarsi nella realizzazione di questo giardino esoterico in Toscana.
Le forme morbide richiamanti la natura, le maestose costruzioni, l’uso della ceramica e del vetro di Murano fanno del Giardino dei Tarocchi un vero museo all’aria aperta. Alcune opere sono state fatte da altri artisti: le panche in ceramica poste all’esterno del giardino, le sedie in ferro e ceramica dentro l’imperatrice, e l’arredamento della biglietteria da Pierre Marie Lejeune; gli affreschi all’interno del mago di Alan Davie, la scultura dentro la sacerdotessa da Marina Karella. Tra i principali fautori del giardino c’è anche il marito dell’artista, Jean Tinguly.
Questo luogo incantato ancora non molto conosciuto dal turismo di massa è un luogo magico in cui perdersi e riscoprire la gioia dello stupore dell’insolito e del grandioso. Il parco è aperto da Aprile a metà Ottobre e per volere di Niki il numero dei visitatori è limitato e non sono previste visite guidate. Il tutto per preservare il delicato equilibrio del luogo.