Pubblicato in: Ricerche sul turismo

I dati Trademark confermano l'addio alla settimana bianca

di patrizia gennaio 22, 2008
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Sembra ormai giunta al capolinea l’era della settimana bianca. Oggi va per la maggiore il ‘week end’ bianco. A confermare questa situazione, gli stessi operatori turistici che stanno registrando rispetto all’anno appena trascorso, una netta diminuzione dei tempi di soggiorno in montagna. Secondo una ricerca condotta da Trademark Italia, istituto di ricerca e consulenza sul turismo, la permanenza degli italiani sulla neve dura al massimo quattro o cinque giorni, anche se la percentuale di vacanzieri è del 40%, molto maggiore di quella dello scorso anno. Per Trademark questa percentuale poi, è destinata ad aumentare ulteriormente nel 2008. La riprova a questi dati viene anche dall’ultima ricerca Doxa, svolta per conto di Europcar (la società di autonoleggio leader in Italia), su mille interviste ad un campione nazionale rappresentativo della popolazione adulta. Secondo la ricerca sono circa 14 milioni gli italiani che scelgono di passare le proprie vacanze invernali in montagna, segnando un incremento di circa il 25% rispetto alla stagione invernale 2007. La settimana bianca viene scelta solo dal 18,9% di colore che pensano di andare in montagna contro la maggioranza, ben il 55,4%, che prediligono i weekend, magari ripetuti nell’arco del periodo invernale o il fine settimana lungo di 3 o 4 giorni (21,3%).
La tendenza che si sta prendendo piede inesorabilmente in questa stagione è costituita anche dal cambiamento delle abitudini dei vacanzieri. Chi va in montagna non vuole solo delle belle piste innevate ma è alla ricerca soprattutto di benessere e divertimento. Sempre dai dati Trademark si evince che il 55,9% delle persone intervistate cerca qualcosa di più rispetto alle piste. Lo sciatore di oggi vuole il benessere, vuole essere coccolato e viziato. Ormai solo una piccola minoranza è interessata “a pomeriggi e serate tipiche a base di vin brulé, adesso chi frequenta la montagna cerca alberghi, residence, villaggi, appartamenti che consentano l’accesso facile a strutture del Benessere” come spiega la ricerca Trademark. “Oggi un albergo senza un’area wellness, senza una spa o un centro termale dove rilassarsi (e apparentemente combattere lo stress) è molto meno interessante di un hotel che queste cose le propone e le esalta”. Peccato che gli albergatori non siano ancora riusciti a cogliere questo trend ormai dilagante in tutta la penisola. Solo pochi hanno capito che rilegare ad un piano secondario i centri benessere rispetto alle strutture ricettive è un errore che può costare molto caro in termine di competitività.

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