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Risveglio grigio ed uggioso questa mattina. Finiamo di preparare le valigie e alle 9,15 ci passano a prendere i nostri compagni di viaggio. Destinazione Braies!
Passata Verona, come quasi sempre accade, fa capolino un sole dapprima malatuccio poi man mano ci avviciniamo a Bressanone sempre più lunimoso in un cielo finalmente sgombro di nubi. Qualche picco lontano fa bella mostra di se con il manto bianco e lucente. Dopo un viaggio tranquillo pieno di chiacchere e risate, viaggiare in quattro è fantastico, usciamo dall’autostrada e poco prima di Brunico (ri)prendiamo i contatti con la cucina locale. Wursterl, salsiccia, crauti e birra Forst il nostro pranzo. Data la stagione il traffico è quasi inesistente, i ricordi delle code infinite in alta stagione è un lontano incubo. Ci godiamo il viaggio cercando con gli occhi ognuno i suoi punti di riferimento. Un lago, una chiesa, un monte…
Inutile nascondersi dietro un dito, io qui ci ho lasciato e continuo a lasciarci una parte di me, ed ogni volta che ritorno in questi luoghi è come recuperare quella parte fatta di emozioni profonde.
Finalmente i Baranci fanno la loro comparsa all’orizzonte, siamo quasi arrivati.
Imbocchiamo la valle di Braies che manca poco alle 14 e decidiamo di concederci una breve sosta all’omonimo lago. Il cielo qui è parzialmente coperto e le vette dei monti circostanti sono avvolte dalle nubi. Ogni tanto una riesce a liberarsi del manto grigio che la circonda mostrando gli evidenti segni di una nevicata appena terminata.
Il lago come da programma è completamente ghiacciato e ci lanciamo in una camminata verso il centro, non senza sciovolata su ghiaccio vivo. Fa freddo, qui il sole non arriva ancora durante il suo tragitto giornaliero e la temperatura rimane sempre sotto zero.
Un vento gelido soffia nella gola del lago aquenda la sensazione di freddo. Scattiamo qualche al panorama, ci fermiamo qualche minuto ad ammirare una coppia tedesca che scala una cascata di ghiaccio, rimiriamo le formazioni di ghiaccio che in alcuni punti vicino alla roccia assumono conformazioni spettacolari quando inaspettate. Vedo e tocca per la prima volta il vetrato, veramente impressionante. Ne ho sempre sentito parlare nei tanti libri di alpinismo letti, ma mai avrei immaginato che fosse una roba del genere. Un manto di qualche centimetro completamente liscio che avvolge la roccia. Un incubo per ogni alpinista.
Lasciamo il lago di Braies e in pochi minuti siamo alla “nostra” pensione. Come sempre l’accoglienza è impareggiabile e la Signora Dora non perde mai l’occasione per scherzare con noi. Non so, ma in queste occasioni mi si apre il cuore.
Cena di rito con tagliatelle ai funchi, trota in crosta di mandorle e gelato alla vaniglia con lamponi caldi. E’ ora di accontentare anche morfeo con una bella dormita. Fuori il termometro segna -10, nel cielo nero brillano le stelle, siamo felici. Buona notte.