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Lucerna, nel cuore caldo della Svizzera

di Simona settembre 9, 2011
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Tradizione e innovazione. Questo è il binomio sul quale si fonda il fascino senza tempo di Lucerna, a metà tra l’amore del passato e la tensione verso il futuro. Da un lato il centro storico, situato nel bel mezzo della montagna svizzera, tra i monti Pilato e Rigi, con il celebre Kapellbrücke, il lungo ponte coperto di legno che ricongiunge le due sponde della città, separate dal fiume Reuss. Dall’altro l’avveniristico KKL, il Centro di cultura e congressi progettato dall’architetto Jean Nouvel, che spicca con i suoi specchi e la mole imponente a ridosso del Lago dei Quattro Cantoni.

Angela Rosengart con Pablo Picasso

Una visita a Lucerna non può prescindere da quella a questi due grandiosi, quanto diversi, monumenti; ma Lucerna è anche altro, e ad ogni angolo regala sorprese.  Come la Fondazione Rosengart, dove possono essere ammirate le oltre 220 opere appartenenti alla collezione privata di Siegfried e dalla figlia Angela Rosengart, da Paul Klee a Picasso, passando per Chagall, Monet e Mirò. La fondazione, situata all’interno dell’ex filiale lucernese della Banca nazionale svizzera, è diretta dalla stessa Angela, che ancora oggi è possibile incontrare lungo i corridoi del museo, mentre accompagna i visitatori e racconta aneddoti sulla collezione o sul rapporto con Pablo Picasso, caro amico di famiglia, che la ritrasse più volte. Da non perdere, all’interno del caveau, la notevole collezione di tele di Paul Klee, voluta dalla stessa Angela. Tra tutte le opere dell’artista, ben 125, c’è anche il primo quadro acquistato dalla Rosengart alla giovane età di sedici anni, intitolato la “La piccola X”.

Prima di attraversare le sponde del Reuss, è d’obbligo una visita al lussuosissimo The Hotel, l’albergo progettato da Jean Nouvel: ogni stanza celebra un film cult del passato, da Il Casanova di Federico Fellini, a Lost highway di David Lynch. Tutt’altro stile è quello del Kapellbrücke, il ponte di legno che divide la città, con la sua Wasserturm, la torre dell’acqua, considerati a ragione simboli di Lucerna. Costruito in epoca medievale, il ponte venne quasi completamente distrutto da uno spaventoso incendio nel 1993. Oggi è stato ricostruito, e al suo interno è possibile ammirare una splendida serie di pannelli dipinti risalenti al XVII secolo, fedelmente riprodotti dopo il disastro.

Il centro storico di Lucerna è un vero gioiello, con le sue piazze e le botteghe storiche, le case colorate e i piccoli ristorantini storici disseminati nel quadrilatero delimitato dalle quattro piazze principali: Mühlenplatz, Weinmarkt, Hirschenplatz and Kornmarkt. Una puntatina gastronomica la merita di sicuro lo Schiff Hotel, sulla sponda destra del Reuss, una piccola trattoria tradizionale, dove mangiare il rosti di patate, il piatto svizzero per eccellenza.

La città offre molto da vedere, come la Galleria di Picasso, in Furrengasse Strasse, un intero edificio consacrato a Picasso, dove sono raccolti dipinti, schizzi e fotografie che raccontano la vita quotidiana dell’artistica. Poco distanti la maestosa Chiesa dei Gesuiti, la più importante costruzione barocca della Svizzera, e il Leone morente, il monumento ai caduti nella battaglia della Tuileries nel 1792 per difendere la famiglia reale di Francia, per ricordare l’eroismo dei soldati svizzeri. Poco lontano impossibile non fare una visita al Bourbaki Panorama, dove ammirare lo straordinario dipinto circolare lungo 112 metri, rappresentante l’arrivo dell’armata francese in svizzera del generale Bourbaki, nel 1871, al termine della guerra franco-tedesca.

La ridiscesa al cuore della città è possibile costeggiando le mura merlate che dalla zona del Bourbaki Panorama corrono verso Muhlenplatz: impossibile non perdersi tra le botteghe e i bistrot disseminati lungo i viottoli del centro storico, per cogliere il cuore caldo e pulsante della fredda Lucerna.

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2 risposte a “Lucerna, nel cuore caldo della Svizzera”

  1. secret ha detto:

    adoro qst posto!!!!! lo consiglio a tutti soprattutto è da visitare ginevra

  2. secret ha detto:

    io ringrazio la mia profe di geo che con il suo insegnamento negli anni passati (2 media)mi ha permesso di conoscere bn l’europa e così ora posso viaggiare.ma soprattutto è servito anche lo studio