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Namibia, tra grandi mammiferi e dune imponenti

di patrizia luglio 16, 2008
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Nonostante la rigidità del clima, la Namibia vanta uno degli scenari naturali più incredibili che si possano trovare al mondo, con una fauna naturale varia che si è adeguata al rigore che regna in queste lande desertiche. La fredda corrente del Benguela, infatti, bagna le sue coste e si scontra con le correnti d’aria calda che, raffreddandosi al contatto con l’oceano, avvolge il tratto costiero con nubi e nebbie. Questa umidità, oltre a creare degli scenari spettacolari, dona vita a piante e licheni che sono il primo anello della catena alimentare delle specie che vivono nel deserto.La Namibia è un paese arido ma include, grazie alle sue peculiarità climatiche e naturali, variazioni geografiche immense.

Il parco faunistico più importante della Namibia è il Parco nazionale di Etosha, a nord del paese. Il parco è una terra semiarida di savana, che si sviluppa intorno ad una depressione salina centrale completamente priva di vegetazione, dieci volte più grande del Lussemburgo, ed è la terza riserva naturale del mondo in quanto a dimensione (22.000 km²). Il Parco di Etosha è uno dei luoghi del continente africano in cui è possibile avvistare più animali allo stesso tempo, basti pensare che intorno alle sue sorgenti d’acqua vivono 144 specie di mammiferi e oltre 300 specie di uccelli. Durante la stagione delle piogge il parco si trasforma in un lago ed attira i grandi animali africani, come gli elefanti, le zebre, le giraffe, gli gnu, le antilopi, il rinoceronte nero, oltre alle specie endemiche della Namibia come l’impala dal muso nero. Ogni anno, pochi giorni dopo la fine della stagione delle piogge, quando il bacino si è riempito d’acqua, vi si radunano decine di migliaia di fenicotteri e pellicani. I due ingressi principali per il parco si trovano a Okaukuejo e Namutoni.

All’interno del deserto del Namib si trova invece la zona del Sossusvlei, che insieme al Parco Etosha rappresenta la principale attrazione turistica della Namibia. Le dune di Sossusvlei che raggiungono i 300 metri di altezza e si stagliano all’orizzonte creando un mare ondulato dalle infinite tonalità che virano dal rosa all’arancione, sono le più alte ed antiche del mondo. Le dune vengono continuamente forgiate come onde spinte da correnti marine e all’alba e al tramonto assumono tutte le tinte del caleidoscopio. Camminando sulle dune, in un silenzio rotto solo dal fragore del vento che solleva la sabbia, capita talvolta di avvistare un elefante del deserto in lontananza.

Se si vuole poi lasciare alle spalle i ritmi frenetici della vita quotidiana è consigliato anche un safari sulla Skeleton Coast, per poter sperimentare il senso di isolamento che caratterizza una delle zone più insolite e spettacolari del mondo. Il suo nome ‘costa degli scheletri’, fa riferimento alle numerose carcasse di navi che qui fecero naufragio e alle ossa delle balene disseminate su queste spiagge avvolte dalla nebbia. Nella riserva di Cape Cross, poi, si può ammirare la grande colonia di foche da pelliccia del Capo formata da decine di migliaia di esemplari.

La stagione delle piogge in Namibia va da ottobre ad aprile. Luglio ed agosto sono mesi invernali.

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