Al confine tra il Nevada e la California, 483 km a nordest di Los Angeles, nel cuore del Mojave Desert si estende il Death Valley National Park, la famigerata Valle della Morte. Situata in uno scenario a dir poco spettacolare, fatto di vette imponenti, ondulati strati rocciosi, dune sabbiose ed inaspettate sorgenti d’acqua, la Valle della Morte è il luogo più basso, più arido e più caldo degli Stati Uniti. Nelle giornate estive la temperatura raggiunge anche i 50° C e nel 1934 si registrò addirittura la temperatura record di 57°C. L’aspetto di questa valle è suggestivo e ciò che colpisce è la sua rara e spettacolare bellezza, segnata dall’incredibile contrasto tra il passo Deadman o il Dry Bone Canyon e vette maestose come il Telescope Peak. Questa vetta, che tocca i 3353 metri di altitudine, segna il limite ovest del Parco Nazionale, delimitato ad est dal promontorio di Dante’s View, a nord dal cratere di Ubehebe e dalle dune di sabbia di Eureka (alte anche 200 metri) e a sud dal buco nero di Badwater, la depressione più bassa dell’emisfero occidentale, che arriva a meno 94 metri dal livello del mare. Tutto questo nel raggio di poche decine di chilometri.
La Death Valley non è propriamente una valle ma piuttosto un blocco di terra che continua inesorabilmente a sprofondare tra le catene montuose che si ergono tutte intorno. Scoperta nel 1849, divenne famosa quando vi si scoprì il borace, un importante composto del boro indispensabile alle industrie, fino alla sua trasformazione in Parco Nazionale nel 1933.
Alla interno del parco, contrariamente a quello che si è portati a credere, vivono centinai di specie vegetali e animali autoctone, quaranta delle quali non sono riscontrabili in nessun altro luogo del pianeta.
Tra i luoghi più suggestivi della Death Valley c’è sicuramente l’Artists Palette, in cui i depositi di minerali hanno formato macchie di colore che tingono le colline dal rosso al rosa, dall’arancione al verde, fino al viola. Dallo Zabriskie Point, reso noto nel 1970 dall’omonimo film di Michelangelo Antonioni, si gode un panorama che toglie il fiato sulle colline rugose e sulle dune sabbiose e perfettamente scolpite che ricordano il Sahara. In fondo la vetta appuntita del Manely Bacon. La zona più turistica dell’intera valle è sicuramente il Furnace Creek, una vera oasi di palme e sorgenti naturali nella quale si trova anche un campo da golf a 18 buche (per soggiornare Furnace Creek Inn). Se si vuole avere un’ampia visuale sull’intera zona ci si deve recare a Dante’s View (1600 m), un punto panoramico nel quale si gode di una vista impareggiabile, a 360° fino a 160 km di distanza. Il periodo migliore per visitare la Valle della Morte è da ottobre a maggio e all’alba o nel tardo pomeriggio per ammirare i giochi di luce.
Punti di accesso alla Valle della Morte reperiti su Wikipedia
- da Sud, dalla statale 15 che unisce Los Angeles con Las Vegas, a Baker si gira verso Nord e sulla strada 127 che porta al paese di dove si imbocca verso Ovest la strada 178 che porta al Jubilee Pass.
- da Est, da Las Vegas, sulla strada 95 che va verso Reno si gira verso Ovest per la Death Valley Junction e poi si continua sulla strada 190 per Furnace Creek.
- da Est, provenendo da Reno verso Las Vegas sulla strada 95, all’altezza di Beatty, si gira verso Ovest per Stovepipe Wells.
- da Nord, provenendo da Reno sulla strada 95 per Las Vegas, si imbocca la strada che porta allo Scotty’s Castle e si scende verso Sud a Furnace Creek.
- da Ovest, sulla direzione da Reno a Los Angeles, si imbocca da Olancha verso Est la strada 190 che da Panamint Springs attraverso Emigrant Canyon, porta a Stovepipe Wells.
- da Ovest, sulla direzione da Reno a Los Angeles, si imbocca da Ridgecrest verso Est la strada 178, che porta da Trona, da Wildrose, attraverso Emigrant Canyon, a Stovepipe Wells.