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Anche i nostri amici animali devono avere il passaporto

di patrizia ottobre 1, 2007
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I Pet Trotter che ogni anno viaggiano nel vecchio continente sono oltre 14 milioni. Una moltitudine di gatti, cani e furetti che accompagnano i loro padroni in giro per il continente. E’ per questo che l’Unione Europea ha introdotto (Regolamento CE n. 998/2003 e successiva modifica del 30 marzo 2004) l’obbligo di uno specifico documento turistico che identifichi l’animale e il suo padrone. Il passaporto per i pet europei è simile a quello umano, con copertina blu e indicazioni in italiano ed in inglese, e contiene i dati anagrafici del proprietario. In pratica, questo documento deve certificare le eventuali vaccinazioni effettuate all’animale e obbligatoriamente quella antirabbica, effettuata almeno ventuno giorni prima della partenza. Nel caso in cui la vostra meta sia la Gran Bretagna, l’Irlanda o la Svezia, è necessario anche un test immunologico di verifica degli anticorpi della rabbia da effettuare nei tempi richiesti da ciascun Paese. E se invece state per recarvi in Finlandia, il paese scandinavo richiede anche un trattamento preventivo per l’echinococco che deve essere effettuato al massimo trenta giorni prima dell’arrivo. Il passaporto viene rilasciato dalle Asl dopo che queste hanno verificato la presenza del ‘microchip indicativo’ ed aver specificato sul documento il codice d’identificazione e l’esatta ubicazione nel corpo dell’animale (spalla destra, sinistra, collo ecc.). L’obiettivo di queste precauzioni è quello di garantire un livello di sicurezza adeguato in tutto il territorio europeo.
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